Insediamento sannita, borgo medievale, città baronale. Adagiata sulle sponde del fiume Ufita, Melito irpino ha visto scorrere davanti ai suoi occhi una storia millenaria che il sisma del 1962 decise di radere al suolo, cancellandone molte delle testimonianze architettoniche e culturali
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Insediamento sannita, borgo medievale, città baronale. Adagiata sulle sponde del fiume Ufita, Melito irpino ha visto scorrere davanti ai suoi occhi una storia millenaria che il sisma del 1962 decise di radere al suolo, cancellandone molte delle testimonianze architettoniche e culturali
Dopo il terremoto sono sopravvissuti soltanto alcuni luoghi identitari, tra cui i ruderi del Castello e la Vecchia Chiesa di Sant'Egidio, che continuano a mantenere in vita la memoria storica di un antico borgo adagiato su un corso d’acqua.
La nascita del borgo medievale, invece, risale tra il 1142 e il 1164, quando sul territorio ufitano insisteva la dominazione normanna. Con ogni probabilità, il territorio di Melito è appartenuto alle famiglie baronali dei De Forgia, dei Landolfo di Grottaminarda e ai Conti di Gesualdo, ma prima dell’abolizione del feudalesimo, nel 1806, fu anche feudo dei conti di Ariano, dei Della Marra, dei D'Aquino, dei Caracciolo e dei Pagano.
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