Terra di venti e di paesaggi, di antichi tratturi e sentieri incontaminati, Lacedonia è il borgo che veglia sul torrente Osento e custodisce i segreti di una storia millenaria aggrovigliata lungo i percorsi della Transumanza
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Terra di venti e di paesaggi, di antichi tratturi e sentieri incontaminati, Lacedonia è il borgo che veglia sul torrente Osento e custodisce i segreti di una storia millenaria aggrovigliata lungo i percorsi della Transumanza
La genesi del nome di Lacedonia affonda le proprie radici nella lingua osca che definì questo territorio con il nome di Akudunniad ovvero “Madre delle Cicogne”. Non è un caso, pertanto, se sul gonfalone della città compaia proprio questo uccello. Chiamata, successivamente, Al Cidonia o anche Cedogna fino al 1800, divenne infine Lacedonia.
Dal neolitico ai giorni nostri, la storia di Lacedonia è una continua stratificazione che si ritrova nell’assetto urbanistico del borgo e nei resti, più o meno visibili. che le varie dominazioni hanno lasciato sul territorio. Reperti archeologici ben conservati sono quelli di epoca romana, con piscine, terme, anfiteatro, lavatoi, giardini pubblici e, nella località denominata "Capi dell'acqua", quelli di una stazione destinata alla “mutatio”, il cambio di carri e cavalli, una sorta di antico pit-stop. Più recenti la cinta muraria e le quattro porte a protezione della città realizzate dalla famiglia Orsini nella ricostruzione post sismica del 1456.
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